Come scrive il dottor E. Mayer, nel suo libro La comunicazione Mente -Pancia: “negli ultimi 40 /50 anni il vecchio modello del corpo umano: macchina complessa con un numero finito di parti indipendenti […] non sembra più in grado di fornire una spiegazione o una soluzione alle malattie e al mal funzionamento del corpo umano. I complicati meccanismi regolatori che aiutano il corpo e il cervello ad adattarsi ai rapidi cambiamenti ambientali sono a loro volta influenzati dai mutamenti del nostro stile di vita. Tali meccanismi non operano in maniera indipendente, ma come elementi di un insieme. Regolano la nostra alimentazione, il metabolismo e il peso corporeo, il sistema immunitario, lo sviluppo e la salute del cervello. L'intestino, i microbi che vivono in esso – il Microbiota Intestinale – e le molecole segnalatrici prodotte dai loro numerosissimi geni – il Microbioma – costituiscono una delle più importanti componenti di questi sistemi regolatori”.
La salute di qualsiasi ecosistema può essere espressa come la sua stabilità e capacità di recupero da danneggiamenti e perturbazioni. I principali fattori che contribuiscono a questa salute sono la diversità e l'abbondanza degli organismi che costituiscono l'ecosistema. La stessa considerazione si applica all'ecosistema microbiomico del nostro intestino (E. Mayer).
Che cos'è il Microbiota Intestinale e perché anche a noi psicologi interessa?
Il Microbiota Intestinale è l'insieme dei batteri (miliardi) che risiede nel nostro intestino. La loro presenza contribuisce a preservare la nostra salute esercitando essenziali funzioni fisiologiche e metaboliche che altrimenti il nostro organismo non sarebbe in grado di svolgere. Le loro funzioni sono:
Perciò avere un microbiota sano, condizione di Eubiosi, è importante, viceversa quando si trova in uno stato alterato si parla di Disbiosi, con un'alterazione delle funzioni appena presentate.
(www.wellmicro.com)
Il nostro intestino possiede un proprio sistema nervoso: sistema nervoso enterico o SNEdetto anche secondo cervello. È collegato al cervello tramite spessi fasci nervosi in grado di trasferire le informazioni in entrambe le direzioni e attraverso canali di comunicazione che utilizzano il flusso sanguigno: ormoni e molecole prodotte dall'intestino che trasmettono i segnali dell'infiammazione al cervello, e ormoni prodotti dal cervello che trasmettono alle varie cellule intestinali, come quelle del tessuto muscolare liscio, nervose e immunitarie modificando le loro funzioni. (E.Meyer)
Quando siamo furiosi, arrabbiati, infastiditi, per qualcosa, o quando siamo allegri, felici, tranquilli, il nostro cervello trasmette una serie di segnali all'apparato digerente, che viene influenzato da segnali nervosi generati nel sistema limbico.
Nel 2016, è partito il Progetto Microbioma Italiano -IMP- per avere informazioni sempre più dettagliate e specifiche e, così, poter capire le interazioni tra sistema nervoso e apparato digerente (www.progettomicrobiomaitaliano.org).
Diversi studi (ad es. E.Meyer et altri, Università della California, ) hanno dimostrato che ci sono interazioni significative tra alterazioni del M.I. e l'obesità, alterazioni dell'umore (es. ansia e depressione). Inoltre si è visto che il microbioma ha un ruolo importante nella risposta immunitaria. Diverse malattie di presunta origine auto-immune sono associate alla presenza di determinate varietà batteriche presenti nell’intestino o sulla cute dei pazienti (tra queste, le malattie infiammatorie intestinali, le dermatiti atopiche, la psoriasi, l’acne, alcune malattie febbrili dei bambini, le infezioni micotiche dei genitali femminili, alcune infezioni dell’apparato urinario maschile, il morbo di Crohn, e perfino alcuni sottotipi di autismo infantile) (www.progettomicrobiomaitaliano.org) .
Anche in Italia ci sono ricerche in atto, al San Raffaele di Milano, con il sostegno di AISM e della sua Fondazione (FISM), si è scoperta una correlazione tra l’alterazione della flora batterica intestinale, l’attivazione del sistema immunitario e l’attività di malattia nelle persone con sclerosi multipla recidivante-remittente, per approfondire: clicca qui.
Un' altra, molto interessante riguarda l'impatto di Marte sul Microbioma. Roma, 19 aprile 2017 comunicato stampa del CNR che dice: “Nel contesto di una collaborazione internazionale che coinvolge, tra gli altri, ricercatori dell’Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche di Segrate (Itb-Cnr) e delle Università degli Studi di Bologna e della Tuscia di Viterbo, un gruppo di ricercatori ha studiato le dinamiche temporali del microbiota intestinale di sei astronauti di diversa nazionalità che hanno partecipato a MARS500, la simulazione di una missione completa su Marte durata 520 giorni, durante la quale sono state monitorate variabili psicofisiologiche quali stress, performance cognitive e atletiche, funzionalità gastrointestinali e profili immunologici. Ricerca, pubblicata su Microbiome (BioMed Central) è la prima a valutare l’impatto di prolungate condizioni di confinamento sul microbiota intestinale umano. I dati dimostrano l’importanza del mantenimento dell’omeostasi dei batteri intestinali nelle condizioni di stress quali quelle di una missione spaziale, e quindi anche quella dei batteri intestinali nella risposta individuale agli stress quotidiani. [...]
In conclusione, i dati del presente studio – che ha coinvolto anche German Aerospace Center e Università dell’Arkansas - dimostrano che fattori quali isolamento e stress forzano le risposte del microbiota intestinale, con il rischio di determinare sbilanciamenti nella produzione degli acidi grassi a corta catena ed effetti sull’omeostasi metabolica ed immunologica dell’individuo.
“Tutto ciò dimostra quanto sia fondamentale mantenere un equilibrio a livello della flora intestinale in risposta agli stress quotidiani. Quindi, eventuali alterazioni dovrebbero essere monitorate e corrette tempestivamente, nella vita di tutti i giorni e, in particolare durante missioni nello spazio, al fine di conservare il rapporto di simbiosi mutualistica che condividiamo con l’ecosistema microbico, importante a sua volta per preservare la salute fisica e psicologica degli astronauti”, conclude Consolandi. (www.cnr.it/it/comunicatostampa/7413/l-impatto-di-marte-sul-microbiota-intestinale)
Si può ben capire quanto questa branca della medicina sia molto importante per aver maggiori informazioni sul corpo umano, sulla psiche e sulla loro interazione. Vien da sé che, anche, la psicologia sia interessata ad acquisire maggiori conoscenze in questo ambito.
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Ultima modifica: 13/11/2019
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